Meno prototipi, sempre più produzione: tra 10 anni la scarpa “3D print” varrà 6,5 miliardi di dollari

Dalla attuale prototipazione alla futura produzione. Le vendite annuali di scarpe e solette stampate in 3D generano oggi lo 0,3% delle vendite globali dell’industria calzaturiera. Un valore destinato a salire all’1,5% entro il 2029, raggiungendo i 6,5 miliardi di dollari, varcando la soglia del “primo miliardo” nel 2023. Lo rivela la società di ricerche di mercato SmarTech Analysis nell’ultimo rapporto intitolato ” Additive Manufacturing in the Footwear Industry” e incentrato alla stampa 3D nel settore calzaturiero. Secondo il rapporto, stilato dopo aver intervistato sia aziende calzaturiere che sviluppatori di soluzioni di stampa 3D, quest’ultima ha un grande potenziale perché potrà essere utilizzata per creare offerte personalizzate. La stampa 3D viene usata oggi per la prototipazione, ma è facile prevedere che nei prossimi anni, per accelerare i processi e realizzare articoli più economici, sarà utilizzata per l’intera catena produttiva. Lo studio cita A-Footprint, programma di solette per scarpe con stampa 3D finanziato dall’UE, e aziende come Aetrex, Shapecrunch( nell’immagine, lo screnshot di un suo video promozionale), 3D Orthotics e Superfeet ME3D, specializzate in suole 3D print, mentre New Balance, Adidas, Reebok e Ecco ne stanno sperimentando l’utilizzo in produzione. (mv)

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