Paciotti: i fornitori si fidano e l’export cresce

Con l’aumento dell’export e la fiducia dei fornitori, Paciotti (Civitanova Marche) prova a rilanciarsi. Il tutto, nonostante il Tribunale di Macerata, lo scorso febbraio, abbia rigettato la procedura di concordato in continuità presentata dall’azienda che ha chiuso il 2015 con ricavi a 31 milioni di euro e una ridotta marginalità, dovuta al congelamento dei debiti (14 milioni di euro con 5 banche e 16 milioni di euro con i fornitori), fattore che impone pagamenti immediati per gli approvvigionamenti di materiale. Secondo Paciotti, la maggior parte dei fornitori ha aderito alla proposta di accordo stragiudiziale che prevede il pagamento del 45% dei crediti chirografari, invece del 42% del concordato. In base al business plan aziendale, l’aumento del fatturato arriverà dall’export che è già stato portato dal 32 al 65%, con obiettivo 85% nel 2020, anno in cui le vendite online peseranno il 10% dal 3,5% attuale. (mv)

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