Parigi, scarpe “senza tacchi” per YSL. Come fanno a non rompersi in passerella? Lo spiega un professore di Fisica della Columbia University

E chi poteva immaginare che per capire una scarpa si dovesse ricorrere alla fisica? Pochi giorni fa, in occasione del suo défilé parigino, Saint Laurent ha presentato nella collezione autunno/inverno 2017/2018 una scarpa dal tacco “inesistente”. La struttura della scarpa si basa su un equilibrio che non ha niente di tradizionale: dalla prima parte della suola un similtacco lavorato è steso dritto per orizzontale, a toccare (come sdraiato) il pavimento. Come fa la modella a camminarci sopra senza rompersi una caviglia e troncare a metà la calzatura? Vogue lo ha chiesto a un professore di fisica della Columbia University, Michael Tuts: “Essenzialmente, il piede esercita una forza sulla pianta. Questa forza viene trasmessa al tacco “steso”, che, a sua volta, esercita una forza sul terreno in entrambe le estremità del tacco piatto”. “In questo senso, non è diversa da una scarpa normale dove il piede esercita una forza sulla pianta e la pianta rimanda questa forza sul terreno attraverso il tacco verticale e la punta, che sono in contatto con il terreno.” Nel caso della scarpa con tacco “invisibile” l’importante è che la base di finto tacco, posato a terra, sia abbastanza lunga da bilanciare il peso della camminata. “Dal punto di vista fisico – assicura il prof – l’unico problema di sicurezza è che la parte inferiore si estenda oltre il punto in cui la maggior parte del peso preme sulla scarpa”. Il tacco, per quanto sdraiato a terra, serve per stare in piedi. (mvg)

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