Per Dr. Martens il mercato americano resta la priorità numero uno

Per Dr. Martens il mercato americano resta la priorità numero uno

Dr. Martens è concentrato sul mercato americano. I ricavi arrivati dalle Americhe sono diminuiti nel primo trimestre dell’esercizio fiscale 2024 (aprile 2023-marzo 2024) a causa delle difficoltà riscontrate nel canale wholesale. Per la società, dunque, migliorare le prestazioni negli USA “resta la priorità numero uno”. Dr. Martens, senza fornire né dati e né percentuali, ha emesso una nota finanziaria nella quale afferma che i risultati registrati da aprile a giugno 2023 sono “in linea con le aspettative”. E le aspettative dichiarate a giugno, quando ha svelato i numeri dell’esercizio fiscale chiuso a marzo, prevedevano una crescita delle vendite dal 5 al 10% a cambi costanti.

Il mercato americano

“In America abbiamo commesso degli errori operativi, come il trasferimento nel nostro centro di distribuzione di Los Angeles e il modo in cui abbiamo eseguito le nostre campagne di marketing e nelle vendite online – ha detto il CEO Kenny Wilson a proposito dell’esercizio chiuso nello scorso marzo –. Riportare l’America a una buona crescita è la nostra priorità operativa numero uno”. Ma i risultati non sono arrivati nel periodo aprile-giugno 2023, il primo trimestre per l’azienda. I ricavi sono di nuovo scesi a causa delle difficoltà nel wholesale. “Le azioni che stiamo intraprendendo stanno progredendo secondo i piani” ha detto la società. Che però ha ammesso che ci vorrà del tempo e “fino alla seconda metà dell’anno per constatare un miglioramento significativo”.

 

 

Bene il retail

USA a parte, Dr. Martens ha diffuso un aggiornamento del business incoraggiante. Soprattutto per il canale retail. Le vendite nel primo trimestre e quelle dell’inizio del secondo trimestre “hanno registrato una crescita molto buona in Europa, Medio Oriente, Africa e in Asia-Pacifico” si legge nella nota. Bene anche il progresso nelle vendite online. Come previsto, le entrate nel wholesale sono diminuite. Questo a causa delle “decisioni strategiche” prese dall’azienda: la riduzione dei flussi ai rivenditori online EMEA e l’interruzione del rapporto con il distributore cinese. (mv)

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