Scarpa marchigiana: i cambi valutari dettano le regole dell’export, in negativo…

Il rublo frena le vendite in Russia, il dollaro spiana la strada per gli Stati Uniti e gli altri mercati che utilizzano il biglietto verde. Per alcuni distretti è un vantaggio, per altri però, come quello della calzatura marchigiana, non lo è. “I problemi che affrontiamo sono più grandi di noi, da quelli internazionali che riguardano la Russia e l’Ucraina fino ai cambi e a quelli italiani, dove i consumi sono fermi e non c’è nessun segnale di ripresa. Così per le aziende marchigiane è difficile trovare lavoro anche come conto terzista in un mercato saturo” commenta Arturo Venanzi, presidente della sezione calzatura di Confindustria Fermo. Le aziende che hanno riaperto ieri i cancelli sono già proiettate alle fiere in programma: dal 10 al 13 gennaio la fiera Expo Riva Schuh di Riva del Garda, dal 13 al 16 gennaio a Firenze Pitti Uomo, dal 19 al 22 a Mosca è in calendario il Consumexpo e infine dal 22 al 24 si torna a Firenze per il PittiBimbo. (mv)

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