Senza tacchi? Niente lavoro

Nicola Thorp (nella foto), 27 anni, receptionist temporanea presso la società PwC (PricewaterhouseCoopers) si presenta al lavoro con un paio di scarpe basse ma le dicono che dovrebbe indossare scarpe con tacchi di altezza compresa fra 5 e 10 centimetri. La ragazza, che doveva affrontare un turno di lavoro da 9 ore, si rifiuta, sottolineando che gli uomini portano scarpe basse. Il supervisore le suggerisce di uscire per comprarsi un paio di scarpe con i tacchi. Lei si rifiuta ancora e viene mandata a casa senza paga. Ora la Thorp ha lanciato una petizione per rendere illegale la richiesta del tacco al lavoro. La petizione ha raccolto oltre 20.000 firme. Portico, agenzia di lavoro temporaneo, che ha inviato la Thorp alla PwC si difende dicendo che “le scarpe indossate quel giorno non rispettavano una serie di condizioni di stile previste dalle linee guida firmate dalla giovane, e non solo quella della mancanza di tacco. Per esempio, sostiene la società, la mancanza di decorazioni”. A proposito di tacchi, sta facendo il giro del mondo la foto postata su Facebook dei piedi sofferenti di una cameriera canadese al termine del suo turno di lavoro. (mv)

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