Vende di più, ma gli utili crollano. A Skechers (e agli analisti) non tornano i conti, ma “siamo ottimisti sul 2018”

Nel secondo trimestre gli utili di Skechers, brand calzaturiero USA sono scesi del 24% nonostante le vendite siano state in linea con le previsioni degli analisti: +10,6% a quota 1,13 miliardi di dollari, trainate da un aumento del 25% del wholesale internazionale e del +13% delle vendite al dettaglio a livello mondiale. Nel semestre l’azienda ha addirittura raggiunto il record di vendite, fermandosi a 2,38 miliardi di dollari “nonostante il lento andamento del mercato domestico nel secondo trimestre”. Eppure gli utili sono crollati a causa “dell’aumento delle spese generali e amministrative (+19,7%) e di quelle per le spese per la pubblicità internazionale”. Il coo David Weinberg ha osservato che i più grandi mercati internazionali di Skechers (Canada, Cina, Corea del Sud, Germania, India e Regno Unito) hanno registrato una crescita dei ricavi a due cifre, mentre il commercio all’ingrosso nazionale ha registrato un calo del 7%. A livello di prodotto il ceo Robert Greenberg ha affermato che: “Con il riemergere di look retrò e con Skechers D’Lites, siamo artefici di uno dei maggiori trend delle calzature. Il fulcro di questo look è il comfort che coinvolge tutte le nostre divisioni prodotto”. Nonostante Skechers si attenda vendite comprese tra 1,2 e 1,23 miliardi di dollari nel terzo trimestre, (meno di quanto previsto dagli analisti: 1,26 miliardi di dollari) il management è ottimista per il secondo semestre: “Il nostro obiettivo per il bilancio del 2018 – conclude David Weinberg – è continuare a far crescere la nostra attività internazionale mantenendo al contempo la nostra forza negli Stati Uniti”. (mv)

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