Vietnam: più calzatura, difficoltà per la dipendenza conciaria da Cina e India

L’associazione dei conciatori e dei calzaturifici vietnamiti (Lefaso) ha emesso una nota in cui si dichiara a disagio con uno degli attuali punti cardinali dei negoziati Tpp (la Trans-Pacific Strategic Economic Partnership il cui avvio è previsto per la fine dell’anno), ovvero l’accordo di riduzione tariffaria tra Stati Uniti, Australia, Brunei, Cile, Malesia, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Il calzaturiero vietnamita sarebbe sfavorito dalla norma che impone di importare almeno il 40% delle materie prime dai paesi aderenti. Al momento l’import conciario avviene infatti al 90% da India, Cina e Corea, paesi non aderenti. La norma rischia quindi di azzerare il vantaggio tariffario (0%) e la competitività della calzatura vietnamita. Il ministero del Commercio di Hanoi segnala invece che l’inclusione nel Tpp porterebbe circa un milione di posti di lavoro e spingerebbe ulteriormente l’export verso gli Usa, oggi del 47% sul totale. Lefaso chiede al governo di finanziare programmi di addestramento professionale in previsione della crescita di produzione, poiché negli ultimi mesi diverse aziende con manifattura cinese hanno visitato i calzaturifici locali per spostarvi la produzione. Nel primo semestre, la calzatura vietnamita ha toccato i 4,79 miliardi di dollari con un balzo del 15,6%. La metà circa proviene dai paesi Tpp. (pt)

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