Vivarte è una scatola vuota: venduta anche l’ultima insegna

Vivarte è una scatola vuota: venduta anche l’ultima insegna

Per un gruppo che sparisce (Vivarte), un altro ne nasce. È quello formato dai brand/insegne San Marina e Minelli, passati ora sotto la stessa proprietà. “Diventare leader delle scarpe in pelle da donna in Francia” (fonte: Fashion Network) è l’obiettivo di Stéphane Collaert, Laurent Portella e della società di logistica Log’s che a inizio 2020 hanno acquisito San Marina e, ora, hanno annunciato l’acquisto anche di Minelli. Il risultato è la nascita di un conglomerato che vale circa 250 milioni di euro di fatturato annuo e opera con una rete di 470 punti vendita.

Vivarte è una scatola vuota

Patrick Puy, ora, non ha più nulla tra le mani. Entrato da Vivarte nel 2016 come CEO del gruppo in crisi, progressivamente ha venduto tutti gli asset della società per ripagare il debito. In altre parole, in questo momento Vivarte (che generava 3 miliardi di euro di vendite), è una scatola vuota. E dire che nei piani originari non doveva finire così. Infatti, Vivarte avrebbe dovuto mantenere le insegne La Halle, Caroll e Minelli, ma una successione di fronti critici (gilet gialli e pandemia, per esempio) e i debiti hanno frustrato qualsiasi tentativo. Morale: André, Naf Naf, Chevignon, Kookai, Besson, Cosmoparis, La Halle, Caroll, San Marina e Minelli sono state cedute.

 

 

Un gruppo che nasce

L’ultima proprietà a passare di mano è Minelli: 260 negozi, 700 dipendenti e 93 milioni di euro di fatturato nel 2020. Ad acquisirla è la stessa società che aveva già comprato San Marina e che, dunque, ha creato un nuovo polo della calzatura da donna in pelle in Francia, forte di 470 negozi e dall’appoggio di Log’s, specialista della logistica che risulta tra gli investitori. (mv)

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