Stop per BuzziLab, centro che analizza i materiali per le griffe

Riapre il Laboratorio Buzzi

Si chiama Buzzi, come l’Istituto Tecnico Industriale di Prato (fondato nel 1886 come “Scuola per le industrie tessili e tintorie”) che lo ospita. È un noto laboratorio di analisi “per la qualità e la composizione delle fibre tessili”, ma anche dei pellami. Nel corso degli anni, è diventato la struttura di riferimento per moltissimi brand e griffe del lusso, in particolare quelle in portafoglio al gruppo Kering, come Gucci. Ebbene: dal 2 settembre la sua attività è stata sospesa per tre mesi. La ragione: troppo lavoro “conto terzi” rispetto alla finalità didattica del laboratorio.

Il provvedimento
Il provvedimento (come riportano Il Tirreno e tvprato.it) porta la firma del nuovo dirigente scolastico Alessandro Martinelli, di recente subentrato a Erminio Serniotti (andato in pensione). La decisione si configura come un mezzo “terremoto chimico” per i vari distretti toscani (e non solo) del tessile e della manifattura di accessori di lusso. Arriva su precisa richiesta dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana. Il suo ultimo sollecito è datato 14 agosto, ma non ha avuto seguito. Conseguenza: stop temporaneo e necessità “di trovare il percorso giusto per regolarizzare – come dichiara Martinelli a Il Tirreno – lo status giuridico del laboratorio”.

Le motivazioni
L’Ufficio Scolastico Regionale, infatti, nella nota inviata alla scuola di Prato, punta il dito in direzione delle esigenze di adottare “le determinazioni che si rendono necessarie volte a ricondurre l’attività in questione su un piano di piena regolarità e legittimità e astenendosi, altresì, dall’intraprendere iniziative finalizzate al mantenimento di tale attività”. Tradotto: il lavoro svolto da BuzziLab in forma commerciale privata (che nel 2016 ha raggiunto un volume di circa 200.000 test, il 70% chimici) ha relegato in secondo piano la sua principale dimensione didattica. Il provvedimento blocca tutte le attività in essere del laboratorio e, segnala tvprato.it, “come scritto nel documento firmato dal preside Marinelli, che riporta i riferimenti ad alcune leggi, fra cui il nuovo regolamento amministrativo contabile introdotto dal decreto interministeriale 129 del 2018, produce i suoi effetti anche sugli atti negoziali, contrattuali e di nomina ed ogni atto afferente al Buzzi Lab”. A rischio ci sono, dunque, tutti i contratti di analisi e di consulenza. Il che, a detta de Il Tirreno, ha portato “alcuni clienti disorientati, avvertiti della chiusura temporanea” a “rivolgersi subito ad altri centri di analisi per far testare i loro campioni ed eseguire i necessari controlli di qualità”.

Immagine tratta dal company profile di BuzziLab

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