Vendere pellami online è possibile? Dubbi, progetti, possibilità sotto la lente del TFL Global Leather Forum

Quali sono le opportunità nella nuova frontiera digitale per il mondo conciario? Se ne è discusso giovedì 3 maggio durante il TFL Global Leather Forum, organizzato dall’azienda di prodotti chimici conciari nella sua sede di Castelfranco di Sotto. Il dibattito, dal titolo “E-volution. L’e-commerce cambia pelle”, ha affrontato da diversi punti di vista le potenzialità offerte dal commercio online per la filiera produttiva del cuoio. Marta Casadei, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha sottolineato la necessità di “creare una piattaforma digitale che permetta ai futuri professionisti della moda di trovare cosa cercano direttamente online: circa 60.000 studenti ogni anno escono dalle scuole per diventare imprenditori di se stessi”. Un business, quello della pelle, che non può prescindere da un processo di digitalizzazione. Un mercato che basa i suoi ricavi per il 75% sull’export, e si rivolge quindi a una clientela sempre più internazionale, al quale è richiesta una fluidità e un rinnovamento continuo, prefigura nel digitale una sfida da intraprendere. Tra le novità tecnologiche presentate in questa direzione, il software brevettato da Ars Tinctoria che cerca di riprodurre una mappatura speculare del materiale in versione virtuale (foto a destra). Spessore, rifinitura e colore della pelle vengono ricreati con grande fedeltà attraverso modelli CAD e codici cromatici Pantone. Potrebbe essere la risposta a chi dubita di poter vendere la pelle online senza fare in modo che si possa toccare con mano?

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