Aprile fa male alla pelle brasiliana: export del 15% in valore (ma +4,2% in volume). Si salva solo il crust

Crolla il valore delle esportazioni di pellame in Brasile. Nel mese di aprile il Paese sudamericano ha registrato una contrazione del 15,12% del valore dell’export di materia prima rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, attestando le vendite a 137 milioni di dollari. A fornire i dati è la Secreteria de Comércio Exterior (SECEX), l’organismo del Ministero dello Sviluppo e dell’Industria del governo brasiliano che monitora e gestisce gli scambi commerciali internazionali. Il calo registrato ad aprile rappresenta, inoltre, una contrazione ulteriore dell’esportazioni di pelle rispetto al mese di marzo del 7,1%. Entrando nel dettaglio, l’unica area a registrare un incremento del valore è quella del crust, cresciuta del 22,7%. Il commercio di pelli salate scende del 43,5%, quello di wet blue e split del 14,5% infine quello di pelle finita del 20,2%. Complessivamente il volume esportato è stato però superiore del 4,2% rispetto all’aprile 2017, toccando i 16,9 milioni di metri quadrati. Di nuovo nel dettaglio, la quantità di pelli wet blue esportate è aumentato dell’8,1%, mentre quella di pelli finite è diminuita dell’11,3%.

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