Bitonci (Mimit) ribadisce l’attenzione del governo per la concia

Bitonci (Mimit) ribadisce l’attenzione del governo per la concia

La ribadita attenzione del governo per la concia italiana. A Lineapelle 103 ha fatto visita il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) Massimo Bitonci, il quale, la scorsa settimana, aveva ricevuto a Roma ii vertici di UNIC – Concerie Italiane, guidati dal presidente Fabrizio Nuti. Un passaggio coinciso con un momento particolarmente festoso della fiera, la premiazione del concorso Amici per la Pelle, animata dalla presenza di oltre 1.100 studenti delle scuole medie. Una visita che ha permesso a Bitonci di toccare con mano la realtà d’eccellenza dell’industria conciaria italiana, incontrando una rappresentanza dei suoi imprenditori. Tema caldo di cui discutere: il Regolamento Deforestazione imposto da Bruxelles.

L’attenzione del governo per la concia

“Fin da quando si è insediato il governo – dice Bitonci – il nostro impegno è stato quello di tutelare e valorizzare il made in Italy e le nostre produzioni artigianali, tra le quali la conceria e la pelle. Proprio per questo abbiamo inserito nel disegno di legge sul Made in Italy un articolo che parla anche del cuoio, stanziando risorse per circa 15 milioni di euro”. Fondi che servono “per la valorizzazione, l’innovazione, la tutela del settore e la ricerca”. Non solo. Servono anche “per accompagnare le imprese lungo il percorso della transizione ecologica”.

 

 

Regolamento deforestazione

E qui Bitonci viene subito al dunque, spiegando che questo “accompagnamento” riguarda anche un tema di strettissima attualità: il contesto legislativo comunitario relativo a deforestazione e tracciabilità. A giugno 2023, infatti, è entrato in vigore il regolamento UE contro la deforestazione. Un accordo particolarmente penalizzante per la conceria italiana (come abbiamo scritto qui e qui). “Questo regolamento – spiega Bitonci – va a colpire aziende che hanno un forte impatto virtuoso dal punto di vista della circolarità. Aziende che fanno un riuso importante di un materiale grezzo” che altrimenti andrebbe dismesso. Troppe volte, come in questo caso, continua Bitonci, Bruxelles “fissa obiettivi, ma non lascia agli Stati membri la facoltà di decidere in che modo raggiungerli”. Invece “impone procedure burocratiche penalizzanti come in questo caso, chiedendo di ricostruire l’intera filiera di tracciabilità di ogni pelle”.

Tavolo di lavoro per modificare il regolamento

“Su questo questo stiamo lavorando – conclude Bitonci -. Proprio oggi si è aperto un tavolo al Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) sul tema del Regolamento UE. Noi, come Mimit, abbiamo già contattato il nostro consigliere diplomatico affinché, insieme al Mase (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica), si faccia un’iniziativa di modifica regolamentare”. Obiettivo? “Che sia esclusa questa procedura per le pelli oppure venga estremamente semplificata. Per esempio, applicandola a un intero lotto di pelle e non a ogni singolo pellame”.

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×