Bruno Mastrotto dona 154.000 euro alla ricerca sul Parkinson

Bruno Mastrotto dona 154.000 euro alla ricerca sul Parkinson

“Sono certo che, grazie al lavoro di tutti gli attori coinvolti in questa iniziativa si potranno fare passi importanti per migliorare la qualità della vita di tante persone. Sarà questa per me la gioia più grande“. Bruno Mastrotto dona 154.000 euro all’Unità Parkinson della Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova. Continua, così, il sostegno del conciatore vicentino (fondatore con il fratello Santo del Gruppo Mastrotto di Arzignano) alla ricerca sul Parkinson.

Un’ottica sistemica
Il fondo messo a disposizione da Mastrotto (tra i fondatori della Fondazione Silvana e Bruno e del Parkinson Cafè) servirà per acquistare un innovativo caschetto dedicato alla stimolazione elettrica. Ma anche per sostenere la ricerca per la cura della malattia. Mastrotto , come si legge su fondazionesilvanaebruno.it, spiega di conoscere “bene questa malattia e quanto sia necessario affrontarla in un’ottica non solo farmaceutica, ma anche sistemica – riprende -. Da un lato l’informazione ai pazienti e ai famigliari su come affrontare il Parkinson, che abbiamo cercato di stimolare con l’apertura del Parkinson Café. Dall’altro la ricerca, oggetto di questo progetto, sono aspetti fondamentali nella lotta a questa patologia”.

Uno strumento innovativo
“La nostra intenzione è di utilizzare l’importante donazione per acquistare uno strumento innovativo. Consentirà di stimolare le aree deficitarie nel Parkinson e contrastare in modo mirato il declino cognitivo – illustra il professor Angelo Antonini, direttore dell’Unità Parkinson -. I nostri recenti studi ci dicono che esistono cambiamenti nelle connessioni cerebrali che possono essere corretti stimolando circuiti alterati in modo mirato. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei pazienti evitando che i deficit motori e cognitivi ne riducano l’autonomia”.

Fondamentale importanza
“I contributi alla ricerca e a specifici progetti di ricerca di pionieri e mecenati sono una pratica in uso nei Paesi anglosassoni, ma in Italia ancora da sostanziarsi – conclude il professor Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova -. Sono di fondamentale importanza per costruire una vera e propria cultura di crescita tra mondo imprenditoriale e università che si traduce in formazione di specialisti, legame con il territorio e un’assistenza clinica di alto livello”.

Immagini tratte da fondazionesilvanaebruno.it

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