Chi lavora nella pelle? Quanto ne sanno i francesi? Risponde CNC

Chi lavora nella pelle? Quanto ne sanno i francesi? Risponde CNC

La notizia positiva è che per tre francesi su quattro la pelle è sostenibile e naturale. Quella negativa, invece, è che i giovani dimostrano di avere le idee a dir poco confuse sull’argomento. L’istituto Happydemics ha condotto dal 2 al 7 luglio 2021 un sondaggio online su un campione di 1.000 cittadini francesi di età superiore ai 18 anni. La ricerca, realizzata per conto dell’osservatorio economico del Conseil National du Cuir, si poneva l’obiettivo di appurare quanto ne sanno i francesi del materiale animale.

Quanto ne sanno i francesi?

Tre intervistati su quattro hanno affermato che la pelle è un materiale “sostenibile” e “naturale”. Il 64% di loro la qualifica come “solida”. Inoltre, tra coloro che acquistano articoli in pelle, due su tre ritengono che la pelle sia il materiale più resistente. Il 73% dei francesi intervistati ha affermato che la pelle è un materiale di origine naturale. Un concetto scontato per le persone più mature (da 55 anni in su) ma per il quale sono emerse le lacune dei giovani. Oltre la metà del campione tra 18 e 24 anni crede che gli animali siano allevati non per la loro carne ma per la loro pelle. Quasi uno su tre crede che il pellame non sia un materiale di origine animale. Tra i prodotti in pelle, le scarpe sono le più acquistate dai francesi (33%). Seguono in graduatoria la pelletteria (23%), l’abbigliamento (18%), i guanti e i mobili (13%). “I risultati di questo studio mostrano che la pelle è vista positivamente dalla maggioranza dei francesi – commenta Frank Boehly, presidente del Conseil National du Cuir –. L’industria della pelle è impegnata a difendere le qualità intrinseche di questo materiale eccezionale”.

Ma chi ci lavora?

Lo stesso Conseil National du Cuir ha organizzato l’edizione numero 13 di “Rencontres du Cuir” evento che si è svolto nel laboratorio parigino del maestro calzolaio Philippe Atienza. Il settore della calzatura, riporta Fashion United, si sta pian piano “femminilizzando”. Infatti, solo nel 2004 è stata avviata la formazione per le donne. Viceversa, nella pelletteria, l’80% della forza lavoro è donna mentre nelle mansioni a monte della filiera, in particolare nelle concerie, due addetti su tre sono uomini. (mv)

Foto da LFD

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