Conceria, operazione Pasubio-CVC. Pareri unanimi ad Arzignano: “Un esempio da prendere in considerazione”

Sono commenti positivi quelli con cui il mondo della concia vicentina accoglie la notizia dell’acquisizione delle quote di maggioranza della conceria Pasubio da parte del fondo di private equity CVC Capital Partners. “Siamo di fronte a un’azienda che si rafforza, non a un’azienda che se ne va” sottolinea il presidente della sezione concia di Confindustria Vicenza Bernardo Finco. L’imprenditore spiega che “l’operazione ha alle spalle un piano industriale di espansione e i Pretto resteranno nell’azienda, quindi vuol dire che l’intenzione è quella di spingere sull’acceleratore e non di tirare il freno”. Allargando lo sguardo, secondo Finco l’arrivo di CVC nel distretto vicentino dimostra “la capacità dei miei colleghi di lavorare in un settore così difficile come quello dell’automotive, che non ammette errori e che un tempo era appannaggio di chi aveva le fabbriche di auto vicine, quindi Francia e Germania, invece la valle del Chiampo ha acquisito credibilità molto velocemente”. Del resto le recenti vicende legate agli istituti di credito veneti hanno dimostrato, secondo l’imprenditore, “che le banche non hanno alcun controllo e gli imprenditori sono coloro i quali hanno resistito a quelle azioni scellerate” quindi l’operazione Pasubio “è un altro modo di fare finanza” e, conclude Finco, “forse non si può dire che Pretto sia un apripista, però certamente è uno degli esempi da prendere in considerazione per capire come diventare in poco tempo credibili e appetibili agli occhi di chi vuole mettere il turbo nel segmento”. Positivi sono anche i commenti di Giancarlo Dani, presidente dell’omonimo gruppo, e Rino Mastrotto, alla guida del gruppo di Trissino da cui prende il nome. “Il fatto che un fondo così importante” e con molta liquidità “abbia investito nella conceria Pasubio mi rincuora e potrebbe essere un primo passo verso grandi cambiamenti, l’operazione deve dare la carica a tutti – dichiara Dani al Giornale di Vicenza – Per il nostro mondo rappresenta la possibilità di un rilancio per investire, ammodernare, rafforzare e confermare la presenza sul territorio”. Mastrotto, sempre al quotidiano vicentino, spiega di vedere l’operazione Pasubio come “una sorpresa positiva”, una novità “che apre in futuro a nuove prospettive” anche alla luce dei cambiamenti nel rapporto con l’accesso al credito determinato dai crac degli istituti veneti.

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