Conceria somala accusata di disastro ambientale

Conceria somala accusata di disastro ambientale
Una conceria di proprietà cinese in Somalia è accusata di aver riversato elementi chimici pericolosi nelle acque per anni. Ma il governo, a detta della popolazione, non sarebbe intervenuto per paura di perdere investimenti esteri. A riportare la notizia è il quotidiano Guardian. Si tratta della Jeronimo Group of Industries and Trading PLC, una sussidiaria di Phiss, fabbrica cinese di guanti. È attiva dal 2008 nel villaggio di Dar-Buruq, a 60 km dalla capitale del Somaliland Hargeisa, dov’è l’unica società di proprietà straniera. Diversi abitanti della zona lamentano da tempo problemi respiratori. L’aria – hanno verificato gli inviati del Guardian, giunti sul posto – risulterebbe contaminata, i lavoratori non indosserebbero mascherine né protezioni adeguate e ci sarebbero perdite di materiali corrosivi. La stessa società ha ammesso di riversare nei corsi d’acqua i rifiuti industriali. Gli esponenti della popolazione locale puntano il dito contro il governo che sarebbe rimasto sordo ai loro allarmi. Il timore delle autorità – stando agli abitanti del Somaliland – sarebbe quello di perdere gli investimenti stranieri, vitali per l’economia locale. 

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