Dolori etiopi per gli inglesi di Pittards e previsioni confermate: fatturato 2016 giù dell’11%, crollano gli utili

Gli inglesi di Pittards, il 21 dicembre scorso, avevano messo le mani avanti. A causa delle violente tensioni sociali in Etiopia (dove possiedono una filiera di produzione “integrata verticalmente”, per un totale di 1600 addetti, tra conceria e manifattura di guanti e abbigliamento) “i risultati 2016 saranno deludenti e al di sotto delle aspettative”. Ora arriva la conferma dei numeri. Il fatturato dello scorso anno si è fermato a quota 30,5 milioni di sterline, l’11% in meno rispetto a quanto messo in cassa nel 2015. Pesante il riscontro sugli utili pre-tasse, crollati in 12 mesi da 700.000 a 200.000 sterline. Uno scivolone dovuto, più che alla stagnante domanda globale, alla situazione sociopolitica etiope (riconducibile alla rivolta degli Oromo, sfociata in gravi disordini, che hanno causato almeno 300 morti e portato all’imposizione dello stato di emergenza nazionale) che ha interrotto e complicato lo sviluppo produttivo delle sue filiali locali, imponendo in particolare alla conceria situata nella zona di East Shewa (nella foto) una perdita della capacità produttiva tuttora non risolta. Pittards nel 2016 ha cambiato presidente, nominando Stephen Yapp al posto di Stephen Boyd e, per il 2017, si attende “miglioramenti, riscontrando un incremento della domanda”.

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