La proposta UE sulla deforestazione lascia perplessa anche CICB

La proposta UE sulla deforestazione lascia perplessa anche CICB

La proposta UE sulla deforestazione lascia perplessa anche CICB. Il Centro das Indústrias de Curtumes do Brasil esprime con una nota la propria posizione sulla proposta di Bruxelles. Quella, cioè, di vietare l’importazione in Europa di un paniere di beni in modo da contrastare il fenomeno della deforestazione abusiva. Il nodo, come già evidenziato da UNIC e Cotance, sta nell’aver inserito le pelli nel paniere.

Il punto critico

Al centro del dibattito vi è la proposta UE sulla deforestazione. Il regolamento, cioè, “che mira a garantire che i prodotti commercializzati all’interno del mercato UE non contribuiscano alla deforestazione e al degrado delle foreste”. Un testo contenuto nel più ampio Green Deal europeo. La proposta è quella di vietare l’import di prodotti realizzati in terreni deforestati e degradati a causa dell’espansione agricola legata alla produzione di alcune materie prime. Per esempio: carne, legno, olio di palma, soia, caffè, cacao. L’elenco, però, prosegue con “alcuni loro derivati, incluse le pelli”.

La posizione di UNIC e Cotance

UNIC e Cotance hanno partecipato alla consultazione pubblica sul tema. Occasione per evidenziare ai consulenti e ai rappresentanti di alcuni Stati membri tutte le attività messe in campo dalla concia europea per evitare l’uso di pelli da zone a rischio deforestazione. Inoltre, le due associazioni hanno sottolineato che inserire pellami, pelli e cuoio in questo elenco probabilmente non salverà alcun albero, per così dire. Gli allevamenti lavorano per le industrie della carne e del latte, non certo per fornire materiali ai bottali.

 

 

La perplessità brasiliana

Ora anche CICB prende posizione. “L’industria della pelle in tutto il mondo fa parte di una catena di produzione più ampia. Abbiamo sfide complesse che coinvolgono molte parti, come noto. Siamo contro la deforestazione illegale. L’industria della pelle in Brasile rispetta la legislazione vigente. Collabora con governi, enti, fornitori e aziende per rafforzare gli strumenti a garanzia dell’origine di tutte le materie prime. La nostra attenzione a questo argomento non è dovuta solo a possibili restrizioni: è un progetto in cui crediamo. Molto è già stato fatto e abbiamo grandi idee su questo tema, continuiamo con nuove attività e con molti investimenti in innovazione, tecnologia e progettazione. Abbiamo il supporto di tutta la filiera produttiva brasiliana e di tutti i player nel mondo”. (art)

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