Leather Working Group: quante medaglie e cosa significano 

Leather Working Group: quante medaglie e cosa significano

La sezione Leather Manufacturers di Leather Working Group racchiude un totale di 539 concerie nel mondo. Sono quelle che hanno attivato la procedura per affrontare, come si legge sul sito LWG, il “protocollo di audit ambientale” che, nella sua forma “originale è stato sviluppato da marchi e concerie, con il contributo di ONG come WWF e Greenpeace”. Un protocollo che prevede, al termine del suo percorso, il conferimento di tre medaglie: Oro, Argento e Bronzo. O, nel caso l’azienda non raggiunga alcuno di questi riconoscimenti, di rimanere nel limbo di quelle, solamente, “Audited”. Cosa significa?

Il protocollo

Il protocollo LWG ha sezioni “critiche” e altre “non critiche”. Le prime concorrono, con un punteggio per ogni singolo aspetto, al rating finale. Le seconde non lo influenzano. Per esempio, fra le prime ci sono i permessi previsti dalla legislazione ambientale e il sistema di gestione ambientale. Ma anche il consumo di acqua e di energia, la tipologia di processo e informazioni sul sito e sugli eventuali terzisti. Il rating finale dipende dal punteggio più basso ottenuto per ciascuna delle sezioni critiche. Se in una sola sezione la conceria ottiene il punteggio minimo per raggiungere il Bronzo (cioè: 65 punti) e su tutte le altre, invece, ha un punteggio Gold, la sua valutazione conclusiva sarà Bronze. Così, nel caso in cui una conceria abbia una quota di acquisti di semilavorati provenienti da un fornitore non membro LWG, c’è la concreta possibilità che non ottenga nessuna medaglia.

I numeri

539 concerie, dicevamo (il dato è aggiornato al 5 dicembre 2019). All’interno di questo totale, saltano agli occhi i numeri dell’India. La classifica di LWG, infatti è guidata da Nuova Delhi con 123 concerie valutate. 80 sono Gold (il 65%), 11 Silver, 11 Bronze, 21 solo Audited. Anche la Cina può contare su una significativa presenza nel ranking LWG. Le concerie di Pechino sono 99: ben 81 Gold (quasi l’82%), 15 Silver, 2 Bronze, 1 Audited. Sono 65 quelle brasiliane, in maggioranza Gold (56, pari all’86%)). Anche il Vietnam, che di concerie messe sotto la lente di LWG ne ha, per ora, solo 14, può vantarne 10 Gold (cioè il 71,5%). E l’Italia? Le concerie italiane valutate da LWG (su richiesta dei brand loro clienti, va ricordato) sono 55. Di queste: 9 Gold (il 16,3%…), 14 Silver, 12 Bronze e 20 Audited. Numeri che dimostrano come quello di LWG sia un protocollo che fatica a valutare la reale identità della conceria italiana, non riuscendo a mapparne e capirne l’effettiva, rinomata e riconosciuta eccellenza di processo e prodotto.

L’accordo con UNIC

Qualcosa, allora, deve cambiare. Non è un caso, dunque, che, lo scorso ottobre, durante l’ultima edizione di Lineapelle, UNIC – Concerie Italiane abbia siglato con LWG un protocollo d’intesa. L’obiettivo di questa collaborazione di fatto è, come ribadito da UNIC (che lo scorso 3 dicembre ha premiato i suoi “campioni della sostenibilità”), avviare un percorso “proficuo che permetta di ribadire l’eccellenza della pelle italiana, anche sotto il profilo ambientale”.

Immagine tratta da leatherworkinggroup.com

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