Non è stato un semestre da ridere per pelle e scarpa brasiliane

Non è stato un semestre da ridere per pelle e scarpa brasiliane

In Brasile non vanno così bene le attività delle filiere pelle e scarpa. Entrambi i comparti registrano un mese di giugno negativo. CICB, l’associazione nazionale della concia, sulla base dei dati SECEX segnala che il fatturato estero è stato di 97,6 milioni di dollari, che vale sì il +6,9% sul mese precedente, ma -15% su base annua. Mentre in volumi l’export vale il +6,9% in superficie e il + 4,5% in peso. Nello stesso mese Abicalçados segnala esportazioni in calo del 30,3% in volume e del 22% in valore.

Il semestre di pelle e scarpa

I risultati di giugno sono spia di un semestre 2023 a tinte fosche. CICB, per lo meno, può indicare nel rimbalzo dei volumi un segnale positivo dopo mesi complessi. Il bilancio del periodo gennaio-giugno vede il fatturato estero attestarsi a quota 563,8 milioni di dollari (-15,4%), a fronte dell’incremento del 7,8% in superficie e del 20,2% in peso. L’export delle bovine finite, in particolare, nel semestre ha ceduto il 22% e il 9,4% in volume. A proposito dei mercati di sbocco l’Italia, il terzo con una quota del 12,7%, ha ridotto gli acquisti del 41%. A preoccupare CICB c’è, soprattutto, la Cina, che non promette niente di buono.

 

 

“Siamo preoccupati”

Commentando i risultati della scarpa Haroldo Ferreira, presidente di Abicalçados, non nasconde la propria preoccupazione. E poco lo consola constatare che sui risultati pesa la congiuntura: “C’è un rallentamento dell’economia internazionale, soprattutto negli Stati Uniti, la nostra principale destinazione”. Il verdetto, intanto, recita che nel primo semestre l’export calzaturiero è calato del 13,6% in volume (64,7 milioni di paia) e del 3,8% in valore (626,5 milioni di dollari).

 

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