Rino Mastrotto: “CRV è un imprevisto micidiale, ma ho fiducia”

un imprevisto micidiale

Le premesse con cui si era aperto il 2020 erano ottime – ricorda oggi Rino Mastrotto –. Era previsto un anno buono. C’era una programmazione, c’era entusiasmo, c’era lavoro per tutti”. Poi è arrivato il Coronavirus, “un imprevisto micidiale”. Parlando con Il Giornale di Vicenza, l’imprenditore veneto, nonché presidente della Sezione Concia di Confindustria Vicenza, riconosce che il settore, nei primi cinque mesi dell’anno ha perso il 50% del giro d’affari. Ma non per questo ha perso la fiducia. “S’era fermata tutta l’industria per noi di riferimento: le case di moda, l’automotive, l’arredamento. È stato davvero una situazione molto brutta. Adesso stiamo recuperando, penso si possa ipotizzare di chiudere l’anno con una perdita complessiva del 30%”.

Un imprevisto micidiale

La pandemia ha bloccato l’intera filiera della pelle. Con il lockdown ha costretto le concerie a chiudere e le persone a rimanere in casa. L’effetto si è visto subito sui comparti di destinazione della pelle finita. Nell’auto c’è già “la tendenza a usare meno pelle e a ricorrere più spesso alla plastica riciclata”, anche se per Mastrotto è un fenomeno transitorio: “Io francamente credo poco a questa prospettiva”. Più difficile è per la calzatura: “In questo business il nostro settore ha perso tanto: se una volta la pelle contava l’80%, adesso siamo al 20% della produzione”. Ma anche a monte dei bottali le cose non sono andate meglio. “Bisogna considerare che le nostre aziende lavorano con pelle fresca – continua Mastrotto –, anche per una questione di minore impatto ambientale. Quando ci siamo dovuti fermare, il danno è stato davvero grave. Avevamo accordi con i macelli per ritirare la materia prima e non si è fatto nulla”.

I motivi di fiducia

Rino Mastrotto non vede, però, nel Coronavirus la fine della pelle italiana. Anzi. L’export, specie verso USA e Paesi asiatici, sostiene le attività. “Possiamo dire che il nostro distretto non è in particolare sofferenza – sono le sue parole –. Questo è e sarà un anno inevitabilmente transitorio. Ma se le cose continueranno un po’ alla volta a migliorare, e se questa pandemia andrà verso una risoluzione, credo che la situazione andrà normalizzandosi. In questo momento c’è preoccupazione, non potrebbe essere altrimenti, ma il futuro della pelle lo vedo all’insegna della fiducia”.

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