San Miniato: il tricolore in pelle non si tocca. “Commento offensivo” dice il sindaco Gabbanini. I conciatori: “Orgogliosi”

La polemica sulla bandiera tricolore in pelle esposta nel Palazzo Comunale di San Miniato  continua. A dir poco amareggiato, il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, ha accolto molto male il commento che definisce “offensivo e infelice” pubblicato su Facebook dal consigliere del Gruppo Misto Alessandro Niccoli che ha attaccato l’amministrazione comunale per aver appeso nel Palazzo Comunale l’omaggio ricevuto dalla Conceria Valdarno di Ponte a Egola. “Le parole espresse da Niccoli sono gravi perché ledono tutto il comparto conciario e in particolar modo le aziende di Ponte a Egola che fanno del comune di San Miniato un vero e proprio punto di riferimento nell’industria del cuoio nel mondo”, ha dichiarato Gabbanini scrivendo ai consorzi del settore per informali dell’episodio. “La polemica non si concluderà qui, ma proseguirà nei luoghi opportuni”, annuncia poi auspicando scuse pubbliche da parte dei protagonisti della vicenda. “Questo Comune ha sempre fatto un vanto della professionalità dei suoi imprenditori conciari, dei passi avanti fatti nella gestione idrica e nel rispetto dell’ambiente. Questo commento l’ho trovato veramente inopportuno e mi trova totalmente contrario. Siamo due poli opposti”, conclude il sindaco. Sulla stessa lunghezza d’onda Michele Matteoli (Cuoificio Otello), presidente del Consorzio Conciatori Ponte a Egola: “Siamo orgogliosi che nell’atrio del Palazzo Comunale di San Miniato siano esposte queste pelli, perché rappresentano l’attività principe del nostro territorio”. Pelli che, tra l’altro, non sono “sole”, visto che, come sottolinea Matteoli, “in altre stanze del Palazzo Comunale sono presenti pelli e manufatti in pelle”. Non potrebbe essere altrimenti, essendo la conceria il DNA industriale e sociale della zona. Sulla polemica interviene anche UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria): “Pur rispettando le opinioni di tutti – dice il direttore Fulvia Bacchi -, siamo amareggiati nell’osservare prese di posizione espresse in modo così superficiale, in particolare da parte di chi ricopre incarichi istituzionali. In queste pelli vediamo una scelta ricca di orgoglio e rispetto sia per la bandiera italiana che per il tessuto produttivo conciario (toscano e italiano) e tutto il suo indotto, che permeano in maniera diffusa e strutturale il territorio del Comprensorio del Cuoio, creano valore, ricchezza sociale e rappresentano un’eccellenza artigianale, industriale e creativa riconosciuta in tutto il mondo”. L’allestimento delle tre pelli tricolore nel Palazzo Comunale ha comunque raccolto l’apprezzamento di molti visitatori che nelle giornate festive intorno al 25 aprile si sono recati nell’edificio storico: “Tutti – conclude Gabbanini – vedendo la bandiera si sono chiesti se fosse un’installazione artistica”.

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