Sversamenti abusivi, zero sicurezza: sequestrata conceria fuorilegge a Solofra

“Ci fa piacere che le autorità abbiano stanato questa situazione di illecito e ribadiamo con forza il nostro essere contro chiunque continui a perseverare nel delinquere, gettando discredito su tutto il distretto produttivo della concia di Solofra”. Parole chiare, quelle di Michele De Maio, titolare di DMD Solofra e presidente della Sezione Conciatori di Confindustria Avellino, pronunciate a commento dell’Operazione dei Carabinieri che ha portato alla denuncia di due coniugi (60 anni l’uomo, 50 la moglie) e al sequestro della conceria di Sant’Agata di cui risultavano titolari. L’accusa: illecito smaltimento di acque reflue industriali nel torrente Solofrana (nella foto), provenienti dal ciclo di lavorazione della loro conceria. L’operazione ha permesso non solo di scoprire “un’azione destinata – comunicano le Forze dell’Ordine – inevitabilmente a compromettere l’ambiente e, di conseguenza, il benessere delle persone”, ma anche una condizione di quasi assoluta violazione delle norme sulla sicurezza: dipendenti senza certificazione medica di idoneità; assenza del Documento di Valutazione del Rischio; macchinari privi dell’autorizzazione per l’emissione nell’atmosfera dei fumi; locali “che non presentavano l’adeguata pavimentazione per la sicurezza degli operai”. Insomma: una situazione di degrado sconcertante, che ha portato al “sequestro preventivo dell’intero impianto conciario, senza facoltà d’uso, avente un valore di circa 2 milioni di euro”, alla luce del quale, De Maio lancia la proposta “di creare e attivare una sorta di cabina di regia che unisca l’attività di tutte le autorità preposte al controllo e all’intervento” e, nel concreto, “di realizzare una sorta di percorso pedonale all’interno della Solofrana, che permetta di scoprire in modo più agevole e tempestivo situazione di scarico illecito”.

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×