Uruguay, i costi troppo alto mettono la concia a repentaglio: “Più cara c’è solo la Germania, in Brasile si spende un terzo”

William Tucci, direttore del gruppo conciario Bader (specializzato in pelle per automotive), spiega come, degli 11 Paesi in cui opera il suo gruppo, l’Uruguay per costi è secondo solo alla Germania. Manager che amministravano per JBS Couros la conceria Zenda raccontano, invece, di come per loro fermarsi al wet blue, senza arrivare alla pelle finita, fosse una strategia di sopravvivenza: la produzione in Uruguay costa tre volte di più che in Brasile. Il periodico sudamericano Busqueda dedica un approfondimento alla conceria uruguayana (ripreso da leatherbiz.com): la filiera, in attesa che le operazioni di lobbying su Montevideo abbiano un qualche effetto, è schiacciata da costi troppo alti e da una concorrenza brasiliana che appare invincibile. La situazione, ne scrivevamo qualche settimana fa, è drammatica: il numero di addetti in 10 anni si è ridotto del 67%. La situazione, sostiene la stampa locale, potrebbe peggiorare ancora.

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