USA, c’era una volta la concia a Milwaukee: breve storia di un primato (e della “fortezza”) che non c’è più

Un passato come conceria e calzaturificio, un futuro da abitazione esclusiva. La “fortezza di Milwaukee” ha riaperto i battenti lo scorso 25 aprile al termine di un progetto di restauro costato ben 51 milioni di dollari che ha trasformato uno degli edifici storici della città statunitense in uno dei luoghi più “cool”. La struttura fu edificata nel 1892 per ospitare F. Mayer Boot and Shoe Company, azienda di Frederick Mayer, un imprenditore tedesco giunto negli Stati Uniti nel 1852 che fin da subito ottenne grande successo grazie alle sue calzature. Mayer, giunto dalla cittadina di Darmstadt, aprì un negozio di scarpe su due piani nel quartiere di Brewers Hill e ben presto l’attività richiese un ingrandimento così incaricò l’architetto Herman P. Schnetzky di ampliarlo. Il negozietto crebbe in altezza e in larghezza, finendo per ospitare 125 operai. Alla fine del 1893 l’azienda di Mayer arrivò a produrre 3.000 paia di scarpe al giorno e più tardi, con i due ampliamenti successivi avvenuti a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, la produzione raggiunse le 9.000 paia di scarpe al giorno. Nel frattempo, però, nel quartiere di Brewers Hill era cresciuta anche l’industria conciaria, che conobbe un vero e proprio boom tra la metà dell’Ottocento e i primi trent’anni del ‘900: data la grande disponibilità d’acqua, un porto vicino e grandi volumi di bestiame, Milwaukee era diventata uno dei maggiori poli conciari al mondo e la “fortezza” divenne uno dei siti dove si concentrava la produzione maggiore di pellame. Nel 1908, un rapporto della Camera di Commercio affermò che l’industria conciaria di Milwaukee era seconda solamente a quella della lavorazione dei metalli, riuscendo a generare fino a 77 milioni di dollari di fatturato complessivo. Oggi la “fortezza” ospiterà, insieme ad alcuni spazi residenziali, un cospicuo numero di locali alla moda.
Immagini tratte da milwaukeeindependent.com

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