Verso il Superbowl con un pallone futuristico: rivoluzione tecnologica per contenere i costi delle pelli

Payton Manning, l’osannato quarterback dei Denver Broncos, non sa che i suoi lanci millimetrici sono resi possibili anche grazie alla tecnologia usata nel taglio delle pelli con cui viene realizzato l’ovale. Dietro l’ossessionante tecnologia sportiva degli americani c’è anche un sistema, Taurus II, ideato dalla Gerber Technology, azienda di software con sede in Connecticut. Nella fabbrica della Wilson Sporting Goods di Ada (Ohio) sono stati prodotti gli 800 palloni commemorativi del 48° Super Bowl che si tiene domenica nel New Jersey tra Denver e Seattle. La Wilson ha sempre prodotto i palloni ufficiali dell’evento, unici nello sport statunitense ad essere di manifattura domestica. Usano pelli bovine, ma questa volta la tecnica di taglio ha del futuristico: “Ogni pelle presenta lievi difetti e diversa forma – spiega Mike Elia, ceo di Gerber – una telecamera digitale montata sulla lama analizza la conformazione e trasmette i dati che vengono trasformati in algoritmi. Questi differenziano le parti di ciascuna pelle. Il taglio che ne deriva è ultra-millimetrico, rapido e migliora precisione e consumi del 250%”. In media, Wilson crea dieci palloni con una singola pelle, ma il costo di queste ultime li ha indotti a commissionare alla Gerber un sistema di massimizzazione dell’uso: “Abbiamo notato un risparmio del 10% del materiale con la tecnologia Taurus” spiega il manager della fabbrica Wilson, Dan Riegle. Lo stabilimento, 120 dipendenti, produce 4.000 palloni al giorno, pari a 700 mila all’anno, per Nfl e Ncaa. (pt)

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