Zimbabwe, appello ai conciatori: “Modernizzate le vostre aziende”

Modernizzare (in senso tecnologico/produttivo) le concerie per fornire ai clienti pelle finita di miglior qualità. È l’esortazione rivolta dai membri del ZimTrade, l’ente di promozione delle esportazioni dello Zimbabwe, ai conciatori del Paese. L’obiettivo dell’organismo è quello di rilanciare il settore in collaborazione con PUM Netherlands, organizzazione di volontari impegnata nello sviluppo sostenibile di piccole e medie imprese nei Paesi in via di sviluppo. ZimTrade ha organizzato un workshop sulla filiera della pelle che si svolgerà a Bulawayo. Tra i parteciopanti: STAHL, Mendelson & Frost, la rete Solidaridad, IM-Innovating of Netherlands e Mimosa Extracting Company. La preoccupazione di ZimTrade si basa sui numeri. Oggi il settore conciario dello Zimbabwe dà lavoro a circa un migliaio di persone, ma un tempo erano oltre 5.600 e, secondo quanto riporta Leather Sector Strategy, tra il 2010 e il 2017 le esportazioni di pellame dal Paese sono diminuite rispetto al decennio precedente, arrivando a raggiungere un valore pari a 17,6 milioni di dollari l’anno. Focalizzando l’attenzione sugli ultimi sette anni, però, il trend mostra un incremento: nel 2010 lo Zimbabwe ha esportato 18,6 milioni di dollari (16,6 milioni di euro) di pelli e prodotti mentre nel 2018 la cifra era salita a 36,9 milioni (33 milioni di euro), di cui circa 34 milioni (30,4 in euro) dati dal grezzo.

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×