Lotta ai falsi: il Veneto istituisce l’Osservazione sulla Contraffazione e fa la conta dei sequestri. Ma intanto i Millennials…

Venezia sviluppa un modello di lotta alla contraffazione. La Regione Veneto ha istituito con una legge l’Osservatorio sulla Contraffazione, “strumento di controllo e contrasto all’attività di produzione e commercializzazione di prodotti falsi”. Nel corso del 2016 la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane della provincia di Venezia hanno effettuato 348 sequestri e confiscato 103.608 articoli falsi. I sequestri sono cresciuti del 20,8% negli ultimi 5 anni e nello stesso arco temporale i pezzi confiscati sono però diminuiti del 12,5%. Il settore più colpito è quello degli accessori, con i sequestri di borse, cinture e portafogli che hanno finito per rappresentare il 57,5% del totale. Seguono abbigliamento (20,1%) e calzature (6%). Secondo le indagini degli inquirenti, sul territorio regionale si è costituita una sorta di filiera del falso che inizia nella zona di Rovigo, dove i pezzi vengono assemblati e rifiniti, e quella di Padova, dove invece avviene la commercializzazione all’ingrosso. A Venezia arriverebbe solo una piccola parte della merce, stipata in magazzini sulla terra ferma. Il resto sarebbe spedita nel resto d’Italia. Se all’attività svolta in città si somma quella della costa, i sequestri salgono a 3.914 per un totale di oltre 3 milioni e 250.000 articoli falsi o non a norma sequestrati, con 451 persone denunciate. Se da un lato cresce la lotta alla contraffazione, dall’altro però migliora la qualità dei tarocchi. È quanto emerge da un’indagine realizzata dalla società Field Service nell’ambito del progetto “Io sono originale” promosso dal ministero dello Sviluppo e dalle associazioni di consumatori. Lo studio dimostra che tra le persone cresce la consapevolezza, in particolare tra i più giovani, l’88,4% dei quali dichiara che è giusto tutelare i brand, mentre per il 92% la contraffazione è reato. Tuttavia il 50% ammette di acquistare tarocchi consapevolmente. Il tutto è dato dal fatto che nei falsi sarebbe aumentato del 3% il rapporto qualità/prezzo. A livello nazionale, secondo lo studio, la pelletteria è la merce non originale più acquistata (27,4%), seguita da abbigliamento (26,8) e cd/dvd (21,9). Allo stesso tempo, le multe pare non riescano a contrastare completamente tale commercio: il 61,4% dei consumatori spiega di aver diminuito l’acquisto di falso mentre il 2,9% ha aumentato, infine il 35,7% ha semplicemente modificato le proprie abitudini.

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×