Mr. Alibaba sfotte il lusso: “È in crisi per i falsi? Sì, sono meglio dei prodotti originali”

Jack Ma (nella foto), fondatore del portale cinese di e-commerce Alibaba (11,2 miliardi di euro di fatturato nel 2015), a meno di un mese dalla sua sospensione all’IACC (l’associazione internazionale per la lotta alla contraffazione), attacca le griffe a testa bassa. “È giusto difendere la proprietà intellettuale – ha detto –, ma il fashion system deve capire che se internet ha messo in crisi il loro mercato è perché ha cambiato il modello di business”. Il perché è presto detto: “Il vero problema è che i prodotti falsi oggi sono di migliore qualità e a un costo più vantaggioso degli originali” sono le parole di Ma riportate dalla stampa internazionale. In commercio arrivano capi “realizzati dalle stesse fabbriche (che lavorano conto terzi per le griffe, ndr) e con le stesse materie prime, ma con nomi diversi”. Insomma, secondo mr. Alibaba le maison della moda dovrebbero accettare la concorrenza della contraffazione come un dato di fatto. Il fondatore del gruppo di e-commerce, respinto dall’IACC proprio per l’opposizione delle griffe, è in causa con il gruppo Kering presso il tribunale di New York. L’accusa: trarre profitto consapevolmente dalla vendita di prodotti tarocchi sui suoi portali (soprattutto Taobao). (rp)

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