Vittoria giapponese per Vuitton: l’Alta Corte di Tokyo condanna Junkmania per “violazione del marchio”

Uso non autorizzato del marchio. Louis Vuitton vince in Giappone contro Junkmania, noto venditore online di calzature e accessori su misura, accusato di “concorrenza sleale e violazione dei marchi”. La griffe francese ha dimostrato all’Alta Corte per la Proprietà Intellettuale di Tokyo che l’attività di Junkmania violava il Japan Unfair Prevention Act, che proibisce l’uso di “un’altra famosa indicazione di merci o affari (…) allo scopo di ottenere un guadagno illecito”. Junkmania vendeva merce (cappelli, sciarpe ed altro) con impresso il monogramma Louis Vuitton senza l’autorizzazione della maison. Junkmania si è difeso affermando che i clienti giapponesi di Louis Vuitton conoscono bene il marchio e i suoi prodotti personalizzati e quindi era ovvio non associare i prodotti in vendita a quelli del brand (vista anche l’enorme differenza di prezzo) anche se fanno uso di autentici materiali Louis Vuitton derivati da prodotti di seconda mano. Inoltre, ha sostenuto che il marchio Louis Vuitton impresso sui prodotti non serviva certo per identificare il prodotto stesso, ma era un elemento di design o decorativo. La corte di Tokyo però ha ritenuto che il consumatore medio, vedendo gli articoli, avrebbe pensato immediatamente al marchio Louis Vuitton per cui Junkmania stava trasformando i prodotti del brand francese senza autorizzazione e per di più per scopi commerciali praticando concorrenza scorretta e ha condannato Junkmania a compensare Louis Vuitton con 15.000 dollari e la rimozione immediata di tutte le merci contraffatte (nella foto tratta da thefashionlaw.com alcuni esempi). (mv)

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