65 in 7 anni, aumentano le tratte del “nuovo” modello cinese di interscambio commerciale: il treno

Aereo o nave? Troppo costoso il primo, troppo lenta la seconda. Da 7 anni a questa parte, chi si occupa di import-export tra Europa e Cina, ha riscoperto (con estrema soddisfazione) il vecchio, intramontabile treno, che unisce Far East e Vecchio Continente con collegamenti dedicati sempre più numerosi. Per la precisione, le tratte riservate ai treni cargo sono ora 65, con partenza o arrivo da o per 43 diverse città cinesi, in connessione con 14 Paesi europei e dell’Asia centrale. A tenere a battesimo questa tendenza, è stato il collegamento tra Chongqing, metropoli della Cina centrale, e Duisburg (Germania), esattamente 7 anni fa. L’ultimo della serie ha preso il via a inizio giugno, quando dal capoluogo della provincia nord-orientale dello Hebei, Shijiazhuang, è partito un cargo diretto a Minsk, capitale della Bielorussia. Il convoglio, che trascina 41 vagoni con articoli prodotti nello Hebei (materiali per l’edilizia, componenti meccaniche nonché scarpe, borse e abbigliamento), è giunto a destinazione coprendo 9.500 km in 15 giorni, risparmiando il 70% del tempo che si sarebbe impiegato via nave. I collegamenti cargo su rotaia rientrano nella Belt and Road Initiative, varata dal presidente cinese Xi Jinping, per connettere sempre più strettamente i commerci cinesi con Europa e Africa.

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