Ad Arnault non converrebbe dominare il ranking dei super-ricchi

Ad Arnault non converrebbe dominare il ranking dei super-ricchi

Bernard Arnault, fondatore e capo di LVMH, con il patrimonio personale di 211 miliardi di dollari è in primissima posizione, tenendo a distanza Elon Musk (secondo a 180 miliardi). Ma è la Francia a dominare il ranking dei super-ricchi di Forbes, piazzando per la prima volta esponenti del proprio capitalismo ai vertici delle classifiche maschili e femminili. Già, perché la donna dal maggiore patrimonio risulta essere con 80,5 miliardi Françoise Bettencourt Meyers (l’Oréal). Che i gruppi industriali e finanziari francesi (soprattutto quelli della moda) siano usciti ancora più forti dalla pandemia lo sappiamo, perché abbiamo letto i dovuti riscontri nei bilanci e negli andamenti in Borsa. Ma questa volta spiccare per la propria immensa ricchezza potrebbe rivelarsi un boomerang.

Il dominio sul ranking dei super-ricchi

Sia chiaro: un’affermazione del genere è sicuramente un segno di buona salute per il sistema francese. “Per la prima volta nella storia della classifica, l’uomo e la donna più ricchi di Francia sono anche i più ricchi del mondo – commenta Forbes France –. Una doppia performance che dimostra il vigore dell’economia francese malgrado le crisi successive attraversate dal Paese, in modo diretto o indiretto”. È proprio la cornice politica e sociale, però, a rendere la classifica Forbes un possibile imbarazzo per i super-ricchi. E magari anche una fonte di guai fiscali.

 

 

Che ne pensa chi sciopera

A gennaio l’Eliseo ha presentato una riforma delle pensioni contro la quale, da allora, si svolgono in tutte le principali città veementi proteste. “I sindacati, i partiti (tranne l’alleanza di governo) e secondo i sondaggi anche la maggioranza dei cittadini si oppongono a una legge che considerano ingiusta – scrive il CorrSera –: i detrattori sostengono che il peso della riforma ricade soprattutto sulle classi popolari. Oggi la premier Elisabeth Borne incontra i sindacati, che in questi mesi hanno ripreso la proposta di Oxfam France di recuperare i 12 miliardi che mancano alle casse dello Stato tassando i 43 miliardari francesi”. Non è detto che Emmanuel Macron stia a sentire la voce delle piazze. Ma sul piano politico non è questo il momento migliore per sbandierare in Francia ricchezze in crescita.

Foto da Shutterstock

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