Assocalzaturifici e i sindacati siglano l’accordo per il CCNL

Assocalzaturifici e i sindacati siglano l’accordo per il CCNL

C’è l’accordo tra Assocalzaturifici e i sindacati per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro (CCNL) del settore calzaturiero. L’intesa prevede un aumento di 70 euro in busta paga ripartito in tre tranche. Non solo: conferma la previdenza sanitaria di Sanimoda e quella integrativa di Previmoda. Mentre preannuncia alcune migliorie sul welfare. La vera novità, però, è il capitolo per combattere il dumping salariale: le aziende si impegnano a inserire nel contratto di commessa l’obbligo dell’applicazione dei contratti collettivi nazionali in vigore. Non, quindi, di altri contratti che prevedono retribuzioni inferiori.

Il rinnovo

Il precedente CCNL era scaduto il 31 dicembre del 2019. Il nuovo accordo, dunque, è in vigore per il 2020 e fino al 2023. Assocalzaturifici e i sindacati (Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL) hanno siglato l’accordo lunedì 21 giugno. L’aumento salariale di 70 euro sarà così ripartito: dal primo dicembre 2021, 25 euro; dal primo settembre 2022, 25 euro e dal primo luglio 2023, i restanti 20 euro. L’accordo prevede l’aumento della banca ore individuale a 42 ore, il recepimento della legge Cirinnà sulle unioni di persone dello stesso sesso per permessi e congedi, mentre raddoppia da 4 a 8 mesi l’aspettativa non retribuita in caso il lavoratore venga sottoposto a terapie salva vita. “Siamo soddisfatti per l’esito della trattativa – commenta il Presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon – Siamo sicuri che questo è un ulteriore segnale di ripartenza per uno dei comparti produttivi più colpiti dall’emergenza pandemica”.

 

 

Contro il dumping salariale

Come sottolinea Il Sole 24 ore, il CCNL combatte i contratti pirata al ribasso. Le aziende si impegnano a inserire nel contratto di subfornitura l’obbligo dell’applicazione dei contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali. “Tra le novità del contratto –  si legge in una nota Assocalzaturifici -,  viene incrementato al 32% il numero dei lavoratori che possono essere occupati con contratto di lavoro a tempo determinato rispetto al totale dei dipendenti a tempo indeterminato”. L’accordo verrà ora sottoposto ai lavoratori che si esprimeranno con una votazione. (mv)

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