Attentato di Istanbul: la testimonianza di un tecnico vicentino di macchine per conceria

Di rientro da una trasferta di lavoro, in mezzo all’inferno scatenatosi all’aeroporto Ataturk di Istanbul c’era anche Andrea Crestani di Valdagno, 31 anni, impiegato come tecnico di macchine per conceria nel distretto vicentino. A riportare la sua storia è “Il Giornale di Vicenza”, dove l’uomo racconta di “urla, crisi di pianto e persone disperate in fuga”. Volato in Turchia per impegni lavorativi, l’uomo si apprestava a rientrare in patria e ha raggiunto lo scalo pochi minuti prima dell’attentato che ha causato 42 morti e 239 feriti tra poliziotti, personale in servizio e viaggiatori. Arrivato all’aeroporto, il più importante del Paese, gli si è presentata una scena “terribile”, con il via vai “frenetico” di “polizia, ambulanze e soccorsi” ma anche “il pianto disperato di chi era scampato all’attentato e la disperazione dei parenti delle vittime”. Secondo le ricostruzioni, martedì sera, verso le 22.10 tre terroristi armati di pistole e kalashnikov hanno raggiunto il terminal dei voli internazionali iniziando a sparare sulla folla e poi si sono fatti esplodere. (art)

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