Distruggere l’invenduto, Parigi studia una legge che lo trasforma in reato: fast fashion e lusso sono avvisati

Parigi dichiara guerra (forse) a chiunque, nel campo della moda, venga colto nell’atto di distruggere gli stock di invenduto. In Francia, infatti, sarebbe pronta una legge che ne vieterebbe la dismissione. Secondo l’indiscrezione pubblicata da WWD, Brune Poirson, segretario di Stato presso il Ministero per la Transizione Ecologica e Inclusiva, starebbe “redigendo una legge che impedirebbe alle aziende di distruggere i prodotti invenduti”. Una mossa che rientrerebbe nell’ambito della roadmap per l’economia circolare composta da 50 punti e pubblicata nell’aprile 2018 dal ministro francese Edouard Philippe. In un punto si legge che “entro il 2019 il governo francese metterà in atto anche nel settore tessile i più importanti principi della lotta contro lo spreco alimentare per garantire che i materiali invenduti di questo settore non vengano gettati via o distrutti”. La distruzione di prodotti moda è diventato un argomento topic da quando, prima Burberry, poi H&M, hanno rivelato i volumi di articoli finiti in discarica. La sensazione diffusa, però, è che questa pratica sia di uso comune in tutto il settore moda, al punto che Louis Vuitton per anni è stata accusata di distruggere la pelletteria invenduta per mantenere l’immagine del marchio. The Fashion Law fa notare come distruggendo i prodotti inutilizzati, i marchi che importano beni negli Stati Uniti (anche dalla Francia) possono trarre beneficio dal rimborso di alcune imposte pagate al momento dell’importazione. (mv)
Immagine da Shutterstock

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