Il Bangladesh è lontano dagli standard produttivi necessari ai brand occidentali, ma il Paese asiatico sta compiendo sforzi per mettersi in linea. Nel frattempo, l’Export Promotion Bureau di Dacca riporta i dati dei primi sette mesi dell’anno fiscale in corso (luglio-gennaio) in cui il fatturato calzaturiero è stato di 349 milioni di dollari, in forte crescita rispetto all’anno precedente. Il Bangladesh Footwear Manufacturers spera che in tre anni il bilancio tocchi il miliardo, ma è conscio che il settore deve raggiungere la produttività di Cina e India se desidera giocare un ruolo nella manifattura mondiale. I principali investitori nel Paese sono le cinesi Pou Chen, Stella International e Golden Change, che usano pelli conciate localmente per Timberland e Wolverine. Il Paese ha un salario orario di 0,44 dollari per un reddito pro capite annuo di 2000 dollari. Nel 2012, gli Usa hanno importato appena 1,4 milioni di paia (+6%) alla media di 19 dollari al paio. L’Europa ne ha acquistate quasi 15 milioni alla media di 11 dollari. (pt)
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