Borsalino, vita nuova, collezioni nuove: sventato il fallimento, nel futuro anche la pelletteria

Una vicenda intricata, ma con un lieto fine e un rilancio che potrebbe avere come protagonista la pelle. Da pochi giorni si è aperta una nuova pagina per Borsalino, storico marchio italiano del cappello, fondato da Giuseppe Borsalino nel 1857. Le prime difficoltà dell’azienda sono emerse nel 2015 con l’impresa che viene venduta dall’ultimo erede della famiglia Borsalino ad un gruppo di soci tra cui Mario Marenco, poco dopo coinvolto in un crack finanziario. Borsalino chiede il concordato preventivo, poi trasformato in concordato con continuità. Nel 2015 il marchio sembra destinato a superare la crisi con l’ingresso del nuovo socio Philippe Camperio (Haeres Equita), ma il 18 dicembre 2017 arriva la sentenza di fallimento dal Tribunale di Alessandria. Haeres Equita, titolare di un contratto di affitto di ramo d’azienda, ne garantisce la continuità produttiva. Lo scorso 12 luglio, con 6,5 milioni di euro messi sul piatto, la stessa Haeres Equita si aggiudica all’asta l’azienda. Complessivamente, ha spiegato Philippe Camperio, presidente esecutivo di Haeres Equita, l’investimento è stato di 24 milioni di euro. Nei piani della nuova proprietà c’è lo sbarco in Borsa tra 4-5 anni, con la previsione di aumentare la produzione passando dagli attuali 150.000 cappelli a 750.000 nel giro di 5 anni. Non solo cappelli però… “Puntiamo agli accessori del prêt-à-porter ‘vicini’ al cappello come sciarpe, cravatte, borse e borsette” ha spiegato lo stesso Camperio a Fashion Network. (mv) .

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