Brexit fa crescere i costi, ma Mulberry rimane fedele all’Inghilterra: lo sarà anche alla pelle italiana?

Mulberry non abbandona la Gran Bretagna. Malgrado il voto per la Brexit abbia fatto lievitare i costi di produzione, il gruppo della moda non ha intenzione di rinunciare ai due stabilimenti inglesi, dove confeziona il 55% della sua offerta pellettiera. Lo conferma a Reuters il ceo Thierry Andretta (nella foto): “Tutti i nostri fornitori sono in area euro o dollaro. La situazione è complessa, perché noi ci impegniamo affinché due terzi delle nostre collezioni rimangano entro i 995 pound (1.130 euro circa, ndr), ma adesso diventa ancora più difficile”. Tra le voci di spesa divenute più esose da giugno 2016 a causa delle oscillazioni della sterlina c’è proprio la pelle, acquistata per lo più “da concerie italiane”. Il ceo di Mulberry sostiene che il brand sia “in forte crescita”, al punto da valutare l’apertura di una terza fabbrica in Inghilterra. Ecco, l’augurio è che un brand così fedele al Regno Unito, nella sua lotta per il prezzo rimanga fedele anche all’Italia, dove oltretutto ha anche basi manifatturiere.

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×