BuzziLab, le indagini partite dal maxi-stipendio del direttore

Riapre il Laboratorio Buzzi

Fu la retribuzione percepita da Giuseppe Bartolini ad attirare l’attenzione della guardia di Finanza sul BuzziLab. A sostenerlo è Il Tirreno, secondo le cui “fonti investigative” le retribuzioni annue percepite dal direttore del laboratorio di analisi toscano avrebbero sforato in un paio di occasioni il tetto dei 240.000 euro (cioè più di quanto percepito dal presidente della Repubblica), fissato come limite per gli stipendi dei dipendenti pubblici con la legge di bilancio del 2013. Stando a quanto riporta il quotidiano, l’attività investigativa delle Fiamme Gialle sarebbe partita proprio da lì, “perché nei computer della pubblica amministrazione si accende una ‘spia’ quando la retribuzione di un dipendente supera quel limite“.

La vicenda
Lo scorso 2 settembre, Alessandro Martinelli, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Industriale Buzzi di Prato subentrato a Erminio Sernilotti, ha sospeso l’attività di BuzziLab, laboratorio collegato alla scuola, divenuto nel corso degli anni riferimento per moltissimi brand e griffe del lusso “per la qualità e la composizione delle fibre tessili”. Ma anche dei pellami. Lo stop è stato imposto dal dirigente scolastico su sollecitazione dell’Ufficio Scolastico Regionale. Obiettivo: “Trovare il percorso giusto per regolarizzare lo status giuridico del laboratorio”, come aveva spiegato lo stesso dirigente scolastico a Il Tirreno. Per gli uffici regionali è, infatti, necessario “ricondurre l’attività in questione su un piano di piena regolarità e legittimità. Astenendosi, altresì, dall’intraprendere iniziative finalizzate al mantenimento di tale attività”.

Traduzione
Traducendo quanto sopra: il lavoro svolto da BuzziLab in forma commerciale privata (che nel 2016 ha raggiunto un volume di circa 200.000 test, il 70% chimici) avrebbe relegato in secondo piano la sua principale dimensione didattica. Una questione – stando a quanto riporta Il Tirreno – che ha interessato anche la Guardia di Finanza di Prato (su disposizione della Corte dei Conti) e la Procura di Prato. Quest’ultima, sul caso, ha aperto un fascicolo esplorativo, vale a dire senza notizia di reato né indagati. Il provvedimento, intanto, aveva bloccato tutte le attività in essere del laboratorio mettendo così a rischio tutti i contratti di analisi e di consulenza. La sospensione dell’attività del laboratorio, però, è durata solamente tre settimane. Dopo l’annuncio di Martinelli gli industriali e il mondo della politica avevano evidenziato le pesanti conseguenze derivati dallo stop al laboratorio. Adesso, per il salvataggio del Buzzi si dice pronto a scendere in campo SMI. (art)

 

 

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