Cina, la rete del fake fregava LV grazie al commesso fraudolento

Cina, la rete del fake fregava LV grazie al commesso fraudolento

Tutta colpa del commesso fraudolento. Una mega operazione anti-contraffazione a Shanghai, che ha richiesto sei mesi di indagine, ha portato all’arresto di 62 persone e al sequestro di oltre 2.000 prodotti fake a marchio Louis Vuitton. Il bottino avrebbe fruttato più di 16 milioni di dollari. Tra i sospettati, dicevamo, anche un addetto del negozio Louis Vuitton di Guangzhou.

L’organizzazione criminale

La polizia di Shanghai dichiara di aver smantellato un’organizzazione criminale che produceva e vendeva false borse Louis Vuitton. Il sodalizio operava a Guangzhou, Dongguan e Foshan, città nella provincia del Guangdong, nel Sud della Cina. Nel dicembre 2019, la polizia si è insospettita monitorando le inserzioni su WeChat, riporta Globaltimes. Sono stati sequestrati più di 30 macchinari e attrezzature per la produzione, insieme a 100.000 pezzi di materia prima e oltre 2.000 prodotti Louis Vuitton falsi, per un valore stimato di 110 milioni di yuan (16 milioni di dollari).

Commesso fraudolento

Tra i sospettati c’è anche un commesso del negozio Louis Vuitton di Guangzhou, corrotto dalla banda affinché consegnasse loro le borse “ultime arrivate” prima che fossero poste in vendita. In questo modo i modelli contraffatti erano disponibili contemporaneamente o anche prima del lancio degli originali. La polizia afferma che i sospettati hanno confessato. Le borse fake hanno un costo di produzione che varia da 15 a 30 dollari e venivano distribuite da una rete di agenti, in Cina e all’estero, ad un prezzo tra 60 e 100 dollari. La curiosità è che sulle borse la banda ha inserito anche dei chip che consentivano agli acquirenti di visualizzare immediatamente il sito Web ufficiale di Louis Vuitton, rassicurandoli sull’autenticità del prodotto. Ironia della sorte, secondo un portavoce di Louis Vuitton citato dall’agenzia di Xinhua, i modelli originali non portano tali chip. La componente elettronica, dunque, è servita per identificare tutti i modelli taroccati venduti. (mv)

Foto Xinmin Evening News

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