“Claim insostenibili”: PM di New York accusa JBS di greenwashing

“Claim insostenibili”: PM di New York accusa JBS di greenwashing

Un piano per la neutralità carbonica talmente ambizioso da essere impraticabile e per questo ingannevole. Letitia James, procuratore generale di New York, accusa JBS di greenwashing, minacciando una multa di 5.000 dollari per ogni violazione di legge statale sulle imprese e il rimborso dei profitti illegittimi perché basati sui claim di sostenibilità. La multinazionale brasiliana della carne, riporta Reuters, non riconosce l’addebito e sostiene la bontà del proprio operato.

Chi accusa JBS di greenwashing

Il procuratore Letitia James, dicevamo, opera presso il Tribunale di New York e per questo ha citato in giudizio JBS USA, la filiale statunitense del colosso brasiliano. A suo dire, l’azienda non ha “un programma fattibile” per raggiungere l’obiettivo comunicato al pubblico (la soglia delle emissioni zero entro il 2040), quindi i suoi claim sono ingannevoli. Perché? Per due ragioni. Innanzitutto, dice la PM, perché nei suoi schemi JBS non tiene conto delle emissioni dei fornitori (quelle che rientrano nel cosiddetto Scope 3). E, poi, perché il gruppo sostiene di voler contestualmente aumentare i livelli produttivi, proposito che non si concilierebbe con l’obiettivo di riduzione dell’impatto ambientale. Staremo a vedere.

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