Confindustria Moda al governo: “6 priorità per evitare il peggio”

Confindustria Moda al governo: “6 priorità per evitare il peggio”

Confindustria Moda presenta 6 priorità al nuovo governo. L’associazione che rappresenta 60.000 imprese e quasi 600.000 lavoratori dimostra con i numeri la voglia che c’è all’estero di moda made in Italy. Ma mette in guardia l’esecutivo in formazione dai rischi connessi alla congiuntura. “Il boom dei costi di energia e materie prime ha avuto impatti talmente drammatici sugli utili delle piccole e medie imprese – si legge nel documento – da rischiare in molti casi di rendere economicamente impossibile continuare ad operare”. I rimedi sono sintetizzati in 6 punti.

Ecco le 6 priorità della moda italiana

I primi due punti sono legati alla situazione attuale. Confindustria Moda chiede un’azione di contrasto al caro-energia e il price cap al gas. “Se non si riesce in Europa, occorre agire a livello italiano” precisa il documento. Il secondo punto è prevedere una integrazione volontaria esentasse al massimo di 100 euro nelle buste paga dei dipendenti fino a tutto il 2023 per contrastare l’inflazione. Le altre quattro priorità sono legate alla competitività delle imprese del settore. Il nuovo governo dovrebbe favorire l’export delle aziende, agevolando la partecipazione alle fiere. E rafforzando il coordinamento con ICE Agenzia. Tornare a finanziare il piano Industria 4.0 e Transizione 4.0 per favorire la digitalizzazione e la sostenibilità delle aziende. Infine, c’è la richiesta di mantenere il credito di imposta per campionari e collezioni e, sesto punto, agire per migliorare la formazione.

 

 

“La moda una risorsa da valorizzare”

“La sfida che abbiamo davanti è sicuramente fra le più complesse mai viste. Il settore che rappresentiamo è una risorsa da valorizzare per la crescita di tutto il sistema Paese – commenta Ercole Botto Poala, presidente di Confindustria Moda –. Le nostre richieste sono nell’ottica di concentrare la spesa su azioni in grado di garantire un ritorno economico strategico per tutta l’Italia. Da Nord a Sud, se messi nelle condizioni, saremo un motore per lo sviluppo inclusivo di tutto il Paese”. (mv)

Foto dal nostro archivio (calzaturificio Dema)

Leggi anche:

 

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×