Così parlò Della Valle, tra riapertura e inguaribili fattucchieri

Così parlò Della Valle, tra riapertura e inguaribili fattucchieri

“Previsioni a 12 mesi? Posso farle al massimo a 2. Chi le fa a 12 mesi o non sa di cosa parla o è un inguaribile fattucchiere”. Così parlò Diego Della Valle, intervenendo ieri sera a Piazzapulita, talk in onda su La7.

Al massimo a 2 mesi

“La situazione attuale non ci fa pensare positivamente nel breve periodo – ha spiegato Diego Della. Gli imprenditori possono ragionare a due mesi. Posso dire che il 2020 sarà un anno da giocare in difesa con la speranza che l’andamento degli ultimi mesi ci permetta di andare a regime. In generale, non conviene essere troppo ottimisti” ha detto l’imprenditore che guida il gruppo Tod’s.

Riaprire in sicurezza

Della Valle ha parlato anche di riapertura delle fabbriche: “Io sono per riaprire quando c’è la sicurezza delle persone. Non me la sento di farlo se qualcuno corre dei rischi. Ma non dividiamo il mondo tra chi vuole riaprire e chi no”. L’imprenditore sottolinea a più riprese come la priorità sia “mettere in sicurezza persone e posti di lavoro”. E invoca la coesione di tutte le parti sociali per organizzare il futuro economico italiano.

A chi vendere?

Produrre per vendere a chi? Della Valle risponde così a Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita: “È un argomento da considerare nella riapertura. Ci pensiamo noi imprenditori a organizzarci. È nostra responsabilità. Vendere in Cina? La Cina è uno dei grandi protagonisti mondiali come gli USA e non possiamo prescindere da loro”.

Non accetto lezioni dall’Olanda

Della Valle ritiene che “gli aiuti del Governo non sono male, per l’immediato. Sono determinanti l’utilizzo e la velocità più della quantità. Denaro subito, senza seguire tante procedure anche a rischio di darli nelle mani sbagliate”. Poi, una considerazione sull’Europa: “Non accetto lezioni dall’Olanda. L’Italia, che in questo momento merita un segno positivo abbondante, si deve far rispettare pur nelle sue debolezze. Quello che serve oggi non deve essere legato al passato” con il riferimento all’alto indebitamento italiano. (mv)

Foto Imagoeconomica

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