Detto, fatto. Trump abbandona il TPP: “Dobbiamo proteggerci”. Futuro segnato anche per il TTIP

Donald Trump ritira gli Stati Uniti dall’accordo per il libero scambio tra 12 Paesi dell’area del Pacifico. Con un decreto firmato al primo giorno da presidente, il nuovo inquilino della Casa Bianca dice basta al TPP. Non è una sorpresa: Trump già in campagna elettorale si è detto contrario ai negoziati per le intese commerciali intavolati dal suo predecessore, Barack Obama. E non si tratta neanche di una forzatura procedurale, visto che la ratifica del TPP doveva ancora essere sottoposta al voto del Senato. È la prima mossa nel senso delle politiche protezioniste più volte annunciate da Trump, che promette dazi doganali per chi importa dall’estero e tagli fiscali a chi produce negli USA per garantire i livelli occupazionali negli States. Le conseguenze dell’atto di Trump sono due. Innanzitutto, una volta abbandonato dagli States, il Trans-Pacific Partnership (già ratificato dal Giappone e sottoscritto da Paesi di Asia, America e Oceania) si svuota di significato. In seconda battuta, per il TTIP (l’omologo accordo di libero scambio di merci e servizi tra USA e UE) suonano campane a lutto: già osteggiato nel Vecchio Continente, dopo l’inversione di rotta della Casa Bianca per il trattato non sembra più esserci spazio politico. (rp)

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