La 58ᵃ finale di Champions League, che si disputa sabato sera allo stadio di Wembley (Londra), sarà un doppio derby tedesco. Se infatti in campo si terrà il primo dei due derby, quello tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund, fuori dal terreno di gioco è già iniziato quello tra i fornitori delle squadre, entrambi con base a Herzogenaurach: Adidas e Puma. La prima, sponsor di Bayern, è il maggiore fornitore al mondo per il più popolare degli sport, nonché principale antagonista del leader assoluto Nike, mentre Puma, sponsor del Borussia, stenta a pareggiare la popolarità delle due rivali nel football, il cui giro d’affari stimato in termini di fatturato abbigliamento/calzature è pari a 9,5 miliardi di euro. Adidas è apparsa in cinque delle ultime dieci finali di Champions, Puma mancava da nove anni e parte sfavorita. “Vincere sarebbe molto più importante per Puma che per Adidas – commenta da Francoforte Sebastian Frericks, analista di Bankhaus Metzler – perché la prima non ha i mezzi della seconda e deve scegliere le squadre da sponsorizzare con molta attenzione”. Lo dimostrano le statistiche sulle sedici squadre giunte agli ottavi di finale: Nike ne aveva 10, Adidas 4, Puma soltanto 1. Per ora, essendo giunta in finale, si può dire che abbia scelto bene. Con due miliardi di spettatori, la partita di sabato regala anche una piccola spinta alle vendite (indagine Bryan Garnier & Co.): “Essere in finale fornisce credibilità, ma Puma non riuscirà a pareggiare la popolarità degli altri due brand nel calcio” afferma Andreas Riemann di Commerzbank. Ambedue i titoli sono in rialzo, ma Puma (brand controllato dal gruppo di Pinault) ha recentemente abbassato le previsioni per il 2013 a causa delle modeste vendite europee, Adidas è a +28% mentre Nike a +25%. Il duello più atteso? Quello tra le recenti Nitrocharge di Adidas, che saranno ai piedi di Javi Martinez (Bayern), e le PowerCat 1 di Puma, che indosserà Marco Reus del Dortmund. (p.t.)
