Gli artigiani contro Poltronesofà: “Il vostro è un prodotto industriale”. E la Lega presenta una legge ad hoc

“Gli artigiani della qualità”. È il claim pubblicitario scelto da Poltronesofà, azienda forlivese fondata nel 1995, ad aver indispettito CLAAI, sigla che rappresenta le imprese artigiane. Perché? Il brand, che produce i modelli in tessuto in Romagna e quelli in pelle in Puglia, rivendica di distribuire imbottito “rigorosamente fatto a mano in Italia”. Invece, come riporta il Corriere della Sera, secondo CLAAI il processo di Poltronesofà è pienamente industriale, quindi il suo appropriarsi dell’aggettivo “artigianale” è riducibile a un escamotage commerciale.
Il disegno di legge
Per dirimere la questione è arrivato in Senato il disegno di legge che ha come primo firmatario Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama, e che gode del sostegno di 50 membri della Camera Alta. L’impostazione è semplice, e non riguarda le sole aziende dell’imbottito, of course. Il testo chiede che “nessuna impresa possa adottare, quale ditta o insegna o marchio, o nella promozione dei prodotti o servizi da essa commercializzati, una denominazione in cui ricorrano riferimenti all’artigianato e all’artigianalità dei prodotti e dei servizi, se essa non è iscritta all’albo” delle imprese artigiane. Per chi trasgredisse la norma, il disegno prevede una sanzione “pari all’1% del fatturato” e “comunque non inferiore ad euro 25.000,00 per ogni violazione”. La responsabilità di erogare la sanzione farebbe capo all’Autorità Garante della concorrenza e dei mercati.

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