Gli hacker russi hanno bloccato JBS in USA, Canada e Australia

Gli hacker russi hanno bloccato JBS in Usa, Canada e Australia

JBS nel mirino di hacker russi. Nell’ultimo fine settimana di maggio un attacco di pirati informatici ha sabotato i sistemi di controllo degli stabilimenti statunitensi del colosso sudamericano della carne. JBS ha dovuto fermare la produzione negli States, ma anche in Canada e Australia. L’FBI ha avviato un’indagine e i primi indizi porterebbero alla Russia.

Hacker russi

Un gruppo di hacker, dicevamo, ha attaccato il sistema informatico degli impianti di produzione statunitensi di JBS. I laboratori hanno dovuto chiudere e così anche altri stabilimenti in Canada e Australia. Gli esperti hanno definito l’attacco “ransomware”, vale a dire a scopo di estorsione. Il colosso brasiliano della carne avrebbe infatti ricevuto una richiesta di riscatto. I tecnici della società hanno subito lavorato per sbloccare i sistemi e il 2 giugno la produzione ha potuto riprendere. Tornerà a piena capacità oggi, come ha spiegato la società in una nota.

 

 

Il coinvolgimento della Casa Bianca

Nel frattempo l’FBI ha avviato le indagini. L’organismo investigativo, come riporta bbc.com, attribuisce l’attacco al gruppo russo REvil. I suoi componenti sono considerati dei cyber-criminali che usano anche il nome di Sodinokibi. “Stiamo lavorando per assicurare alla giustizia gli autori dell’attacco”, affermano dall’FBI. L’accaduto ha riacceso la tensione tra le due superpotenze. “La Casa Bianca si sta impegnando direttamente con il governo russo sul tema: il messaggio è che i Paesi responsabili non ospitano criminali ransomware”, ha spiegato martedì la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. (art)

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