Riprende a vorticare tumultuosamente il tornado che squassa il gruppo JBS. Prima la notizia positiva. Il Tribunale Regionale Federale della Prima Regione ha sospeso il blocco di beni per 21 persone, incluse i fratelli Joesley e Wesley Batista, legate a J&F, la finanziaria tramite cui la famiglia Batista controlla il 40% della holding della carne. Tornano a disposizione del management 1,6 miliardi di real (più di 420 milioni di euro), in precedenza bloccati ancora su disposizione di un tribunale a garanzia dei creditori. Crea ancora scompiglio, passando alle notizie negative, un altro blocco di fondi, che ha causato la chiusura di 7 stabilimenti in Mato Grosso do Sul. Mentre i lavoratori hanno manifestato presso il Parlamento dello Stato federale, la stampa specialistica sostiene che gli impianti fermi siano tra i più produttivi e profittevoli della holding. A conti fatti, il bicchiere mezzo vuoto prevale su quello mezzo pieno. L’agenzia di rating Moody’s ha tagliato a B3 il titolo JBS: “I rischi relativi a inchieste e processi rimangono elevati”, sono le argomentazioni dell’agenzia riportate dalla stampa brasiliana. Moody’s, che già a giugno aveva tagliato il rating del titolo, terrebbe il gruppo sotto osservazione valutando ulteriori downgrading.
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