L’UE stoppa il DDL Carne Sintetica: “Disapplicare i divieti”

L’UE stoppa il DDL Carne Sintetica: “Disapplicare i divieti”

Sul piano della polemica politica, il Governo continua a ribadire la bontà dell’iniziativa, mentre l’opposizione parla di brutta figura istituzionale. Rimanendo aderenti al piano dei fatti, resta lo stop dell’UE al DDL Carne Sintetica. Con una nota del 29 gennaio da Bruxelles è arrivata l’indicazione di disapplicare i divieti previsti dalla norma cara a Francesco Lollobrigida, ministro per l’Agricoltura. Il problema è formale: l’Italia si è mossa senza rispettare le procedure previste dall’Ue.

L’iter

Presentato all’inizio del 2023, il DDL è arrivato in pochi mesi all’approvazione parlamentare. Dopo che una prima notifica all’UE, come raccontato da il Foglio, è stata ritirata, la legge è passata dalla firma del presidente Mattarella e dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Serviva, però, la valutazione dell’Unione Europea perché divenisse operativa. E il 29 gennaio, dicevamo, è arrivata: negativa. “La Commissione Europea ha informato il governo di aver archiviato in anticipo la notifica sulla legge che vieta la carne sintetica – sintetizza La Repubblica – perché il testo è stato adottato dallo stato membro prima della fine del periodo di sospensione previsto dalle direttive europee. Da qui, l’invito della Commissione al governo italiano a informarla del seguito dato, anche alla luce della giurisprudenza della Corte di Giustizia“.

 

 

Quindi ora disapplicare i divieti

Il governo, dunque, ha a suo modo ragione quando dice che l’UE non ha bocciato il contenuto della legge, che prevede il divieto di produzione e distribuzione di carne coltivata in bioreattori in Italia (insieme allo stop di altre pratiche, come il meat sounding). Ma perché Bruxelles prima di entrare nel merito ha bocciato, come ha spiegato a Il Foglio Enzo Cannizzaro, professore di Diritto dell’Unione europea alla Sapienza, il metodo. Palazzo Chigi ha notificato la legge all’UE solo dopo averla approvata, senza rispettare i tempi e gli iter (che prevedono la revisione trimestrale, il cosiddetto TRIS, delle norme che possono interferire con la libera circolazione delle merci nella comunità). Perché il DDL diventi operativo, dunque, bisogna aspettare che l’UE entri anche nel merito del suo contenuto.

Foto Shutterstock

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